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i suoni dei miei viaggi

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Ho vissuto coi venti, coi boschi, con le montagne, ho guardato per giorni, mesi ed anni il lento svolgersi delle nuvole sul cielo sardo, ho mille e mille volte appoggiato la testa ai tronchi degli alberi, alle pietre, alle rocce, per ascoltare la voce delle foglie, ciò che raccontava l’acqua corrente; ho visto l’alba, il tramonto, il sorgere della luna nell’immensa solitudine delle montagne.”  (Grazia Deledda, La mia Sardegna)

Per il nuovo argomento proposto da Monica per il “Senso dei miei viaggi” ho scelto queste parole della scrittrice sarda premio Nobel, perché i suoni più suggestivi ed evocativi di un viaggio sono per me i suoni della natura, quelli che si possono sentire solo muovendosi a piedi.

I suoni che si sentono attraversando un bosco: lo stormire delle foglie mosse dal vento, lo scricchiolio delle foglie secche calpestate, il crepitare di un ramo spezzato, il martellare del picchio sui tronchi, il trillare di un uccello, un frullare di ali.

PNALM 042

Il chioccolìo dell’acqua che percola da una rupe, il chiacchierìo di un ruscello.

Francia estate '10 017

Si cammina, si sale, si fatica, finalmente si esce dal bosco, la salita si fa più ripida, il sentiero più stretto e sassoso, la vetta del monte sembra vicina, a poche decine di metri, ma poi ci si accorge che bisogna ancora salire. E vai e vai, senti la stanchezza nelle gambe e il fiato corto, ma ormai la spinta ad arrivare in cima è più forte di qualsiasi fatica.

Ed eccola la cima! Il panorama si apre davanti immenso e “sull’immensa solitudine delle montagne” si sente solo soffiare il vento ed il grido di un rapace molto in alto nel cielo.

Matese 5



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