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fior di corniolo

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È il primo anno che il nostro giovane corniolo fiorisce in tanti mazzetti di fiori gialli che si schiudono prima che compaiano le foglie e spiccano sui rami nudi, molto attraenti per gli insetti impollinatori che escono dall’inverno ed hanno bisogno di zucchero.

Il corniolo (Cornus mas) è un alberello, spesso ad andamento cespuglioso che cresce spontaneo in Italia, soprattutto in suoli calcarei. Il suo nome latino probabilmente rimanda alla durezza del legno, paragonata a quella del corno. Un’altra specie dello stesso genere ha un legno ugualmente duro, il sanguinello (Cornus sanguinea) che prende il nome dalla corteccia rosso scuro.

Le due specie di corniolo vengono citate più volte dai poeti e scrittori latini e greci. Virgilio ne parla nel libro III dell’Eneide (vv. 22 e seguenti), quando Enea, approdato in Tracia strappa un cespuglio di corniolo per fare un sacrificio e inorridito ne vede sgorgare sangue nero (è probabilmente il sanguinello che con i suoi rami rosso sangue dà questa terrificante impressione); il cespuglio parla: “Perché laceri uno sventurato, o Enea? Risparmia un cadavere”, è il cadavere del troiano Polidoro ucciso a tradimento dal re tracio.

Un’altra leggenda riguarda la fondazione di Roma: Romolo volendo fissare i confini della futura città lanciò il suo giavellotto e il manico di corniolo dopo essersi conficcato al suolo radicò e mise foglie. Questo fu interpretato come un presagio della futura grandezza di Roma.

Io più prosaicamente ho voluto piantare questo alberello per i frutti che dà, piccole drupe ovali che maturano in agosto-settembre colorandosi di un bel rosso vivo. Sono commestibili, a differenza di quelle del sanguinello, dal sapore dolce e acidulo, buone da mangiarsi così, o per farne salse e marmellate.

Riuscirà il nostro alberello a fruttificare? Lo scopriremo questa estate.


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