Mi piace fotografare portoni, porte, porticine per quel che lasciano intravedere o immaginare, per quello che posso fantasticare che nascondano, per l’idea di solidità che trasmettono, a volte di vetustà, per l’infinita varietà delle loro forme e colori.
Portoni di vecchie case nobiliari che lasciano intravedere cortili,
porte sgangherate di cantine,
portoni con cornici di pietra,
portoni istoriati dai colori vivaci
o tutti azzurri
posso immaginare chi abita dietro questa porta!
Portoni di legno massiccio corroso dagli anni, ma ingentiliti da vasi di fiori;
vecchie porte incastrate fra le mura
o perse fra i vicoli.
Romantici portoni a vetrate affacciati sui fiori del cortile.
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Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo dei cuori si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d’oro della solarità.
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(Eugenio Montale, Ossi di seppia)