Il 2015 è stato proclamato dall’ONU “Anno Internazionale del Suolo” . Il suolo è la parte superficiale della crosta terrestre prodotta dall’azione fisica e chimica degli agenti atmosferici (vento, pioggia, gelo) e dall’azione biologica dei microrganismi e della vegetazione sulle rocce. Queste vengono fratturate in frammenti sempre più piccoli: ciottoli, sabbia, limo e argilla che costituiscono la frazione minerale, a questa si aggiungono l’acqua, l’aria e le sostanze organiche derivate dalla decomposizione della materia vegetale (foglie, rami) e anche animale (deiezioni, cadaveri).
Sono in primo luogo i microrganismi del suolo (batteri, protozoi, alghe e funghi microscopici) che operano una continua trasformazione della sostanza vivente, ma numerosissime sono anche le specie animali che contribuiscono a questi processi di decomposizione: nematodi, artropodi e gli infaticabili lombrichi che in continuazione ingoiano suolo assorbendone la sostanza organica e rilasciando con le deiezioni una quota ulteriormente decomposta. L’azione di tutti questi organismi rende così disponibili per l’assorbimento da parte delle radici delle piante sia composti minerali contenenti azoto, fosforo, potassio, zolfo e oligoelementi, sia anche composti organici.
Tutta la vita dipende dal suolo, in esso infatti le piante trovano sostegno e gran parte delle sostanze nutritive necessarie all’accrescimento.
Il suolo costituisce la base per la produzione di cibo, su di esso coltiviamo i nostri alimenti di origine vegetale, in primo luogo i cereali ed i legumi che dalla preistoria sono la maggiore fonte di calorie per gli esseri umani.
Gli alberi affondano le loro radici nel suolo spesso fino a profondità considerevoli contribuendo con processi chimici e meccanici alla trasformazione continua cui questo è sottoposto. Producono alimenti fondamentali: vino, olio, frutta e costituiscono la base per la produzione di legna e carbone da ardere.
È sempre sul suolo che si producono fibre tessili e farmaci di origine vegetale e microbica e pascolano gli animali di cui ci nutriamo. Tutti gli animali sono direttamente o indirettamente dipendenti dal suolo per il loro nutrimento.
Esso ricopre inoltre un ruolo fondamentale nel ciclo degli elementi indispensabili per la vita (cicli biogeochimici dell’azoto, del carbonio, dello zolfo, ecc.); immagazzina e filtra l’acqua prevenendo così sia inondazioni che siccità e fornendo acqua potabile.
Quando ammiriamo la bellezza di un prato fiorito con innumerevoli specie differenti, questa ricchezza e diversità indicano anche che quel suolo è sano.
In particolare la presenza delle bellissime orchidee sono un indicatore di buona qualità ambientale poichè i semi piccolissimi di questi fiori germinano solo se sono in simbiosi con un fungo microscopico particolarmente sensibile alle alterazioni di suolo, aria e acqua.
La pressione delle attività umane sta raggiungendo limiti critici e riduce le funzioni essenziali dei suoli. Privati della vegetazione, dilavati, compattati e impermeabilizzati dal cemento, avvelenati permanentemente da sostanze tossiche, i suoli non sono più in grado di svolgere i loro preziosi compiti.
L’urbanizzazione incontrollata e le infrastrutture gigantesche e spesso inutili consumano suolo agricolo, la vita nasce e cresce dal suolo, non dal cemento. La limitazione della cementificazione e l’espansione dei terreni coltivati con un’agricoltura rispettosa del suolo sono necessarie per mitigare il cambiamento climatico, per raggiungere la sicurezza alimentare e per uno sviluppo sostenibile.
