Iam venit aestas torrida, iam lento turgent in palmite gemmae.
Ormai viene l’estate torrida, ormai le gemme si gonfiano sul tralcio flessibile.
(Virgilio – Bucoliche, Egloga VII).
Le viti crescono di alcuni centimetri al giorno, per recuperare il tempo perduto durante la lunga pausa invernale. Prima di iniziare a pomparle con il rame e lo zolfo è il momento di cogliere i viticchi per ottenere un antipasto facile e di poca spesa.
Viticchi sotto aceto
Si colgono mezzo chilo circa di viticchi teneri, si puliscono e si fanno sbollentare 3 minuti in acqua salata, quindi si passano sotto il getto dell’acqua fredda, si sgocciolano e si asciugano perfettamente. Si mettono in un vaso di vetro a chiusura ermetica insieme a un pezzetto di peperoncino, prezzemolo e qualche fettina d’aglio. Si versa infine nel vaso mezzo litro di aceto bianco bollente. Si lascia raffreddare il tutto prima di chiudere il vaso.
Con le foglie di vite si possono fare degli involtini, simili a quelli greci, ma senza riso.
Involtini di foglie di vite
Si puliscono bene le foglie, contandone due o tre a testa e si sbollentano in acqua salata, quindi si farciscono con avanzi di arrosto tritati, insieme a una salsiccia spellata e sbriciolata, un aglio tritato, un pizzico di origano o cumino. Si chiudono i pacchetti con un po’ di filo e si mettono a cuocere in un sughetto fatto con cipolla soffritta e pomodoro.
