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le strade dei miei viaggi

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Nuovo appuntamento con il Senso dei miei viaggi di Monica Viaggi e Baci. Questa volta Monica ci induce a ricordare le strade percorse ed io provo a seguire questo suo nuovo spunto.

I nostri viaggi in genere non sono lungo le grandi arterie che collegano nella maniera più rapida luoghi lontani, non che non ci serviamo anche delle autostrade, ma appena possibile preferiamo abbandonarle per seguire vie più tortuose, vie secondarie dove il traffico è solo locale e si può procedere con lentezza, fermandosi quando si vuole alla scoperta del territorio. A volte attirati da un nome sulla mappa, da un’indicazione stradale o anche solo dalla conformazione particolare del territorio non esitiamo ad imboccare vie ancora più traverse, a volte sterrate.

“Andiamo a vedere?”

“Andiamo!”

Non ce ne siamo mai pentiti.

È così che scoprimmo una vecchia cava abbandonata nei pressi di Altamura, dove decine di migliaia di impronte fossili di dinosauri testimoniano dopo milioni di anni i percorsi di questi enormi bestioni: strade che noi potevamo ripercorrere ponendo i nostri piedi sulle loro impronte.

Puglia dic.'11 113

A volte le strade bisogna percorrerle a piedi per poter cogliere ogni aspetto di quello che ci circonda, lasciarsi incuriosire da ogni pianta, roccia, segno, tana, sentire i suoni e gli odori, toccare i licheni su un vecchio tronco o le bacche dei cespugli, utilizzare insomma tutti i sensi. Camminare e scoprire ad ogni curva un nuovo panorama sul quale l’occhio può spaziare con quel senso di appagamento e conquista che dà la scoperta di nuove bellezze naturali. Studiare la geografia così, sul posto, come abbiamo fatto in tanti percorsi lungo le nostre coste, attraverso la profumatissima macchia mediterranea. Questo è un sentiero lungo le coste dell’isola d’Elba, che si può esplorare veramente solo andando a piedi.

isola d'Elba 033

Le strade più belle sono però quelle che conducono verso le vette, quando procedendo faticosamente si sale lentamente in alto, verso luoghi sempre più solitari, dove perfino gli alberi si diradano per lasciare il posto a poche piante pioniere, alla roccia, alle acque, spesso impetuose, l’aria è più rarefatta e sullo sfondo si elevano maestose le cime innevate. Allora seppure stanchi ci si sente veramente in equilibrio con se stessi e parte dell’ambiente che ci circonda.

estate '11 111



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