Passeggiando per i vicoli e le strade del rione Trastevere si rimane incuriositi per gli strani toponimi che li contraddistinguono. Ecco una parziale ressegna dei più curiosi con la storia della loro particolare denominazione.
Partendo da Piazza in Piscinula ci si chiede il perché di questo nome che era senza dubbio legato alla presenza, in epoca romana, di terme con vasche e piscine. Le vicine Via della Gensola e Piazza della Gensola ricordano probabilmente la presenza in tale luogo di un albero di giuggiole, chiamate dai romani appunto gensole.

La vicina Via dei Salumi ricorda la presenza di magazzini di tali prodotti scaricati dal vicino porto di Ripa Grande. Nei pressi Vicolo del Buco ne suggerisce la strettezza. Via della Luce prende il nome dalla chiesa di Santa Maria della Luce che ricorda il miracolo di un cieco che riacquistò la vista.
Via della Lungaretta è una lunga arteria che ricalca parte del percorso della via Aurelia Vetus, è il diminutivo della vicina via della Lungara. Oltrepassato l’ampio e trafficato Viale Trastevere si arriva ad un altro nucleo caratteristico del rione: le strade e i vicoli che si diramano a raggera da Piazza Santa Maria in Trastevere. In Via della Paglia erano magazzini di foraggi, Vicolo del Cedro e Vicolo del Leopardo, probabilmente erano chiamate così per le insegne di taverne, Vicolo del Piede forse per via della sua forma o per il ritrovamento di qualche frammento di statua antica.

Vicolo del Mattonato deriva da un deposito di mattoni provenienti dalle vicine fornaci e vicolo de’ Cinque dalla nobile famiglia de’ Cinque.

Via del Moro prende il nome da un noto caffè, Vicolo del Cipresso e Via dell’Olmetto dagli alberi che qui crescevano. Via della Pelliccia è un toponimo che ha diverse spiegazioni: per alcuni è il cognome di un’antica famiglia, per altri deriva da un negozio di pelli. Vicolo e via della Renella sono una corruzione di Arenella perché erano vicini a una piccola spiaggia. Vicolo di Mazzamurelli forse fa riferimento a qualche leggenda perché il “mazzamurello” in romanesco è un demonietto, uno spirito maligno.
Il Vicolo dell’Atleta prende il nome da uno straordinario ritrovamento nel 1844 durante una ristrutturazione edilizia della magnifica statua di marmo di un atleta che si deterge il sudore con lo strigile, un raschiatoio; è la probabile copia di un originale di Lisippo; la statua è ora ai Musei Vaticani. Nella vicina Via dei Vascellari abitavano probabilmente i fabbricanti di vasi o, secondo un’altra interpretazione di barche.
Infine Via Fonte dell’Olio ricorda un evento avvenuto nell’antica Roma, quando, secondo la tradizione, scaturì olio dalla terra, probabilmente si trattava di acqua inquinata.
