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l’antica città di Cosa

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Sulla costa tirrenica di fronte al promontorio dell’Argentario in un luogo bellissimo da cui si gode uno splendido panorama, si possono visitare le rovine della colonia romana di Cosa, fondata nel 273 a. C.

Nel III secolo a. C. i romani avevano sconfitto gli etruschi della costa tirrenica e nel territorio di Vulci dedussero questa colonia con finalità anche strategiche grazie al porto che fu costruito nella baia sottostante.

Strabone al tempo di Augusto ne parla così: “Dopo Populonia è Cosa, una città poco sopra il mare. Sopra la baia c’è una collina sopra la quale si trova la città. Porto Ercole è di fronte e vicino vi è una laguna.

Le rovine della città sono ancora circondate da mura possenti che risalgono all’anno della fondazione e che erano rafforzate da 18 torri.

Sulla cima della collina, sull’Arx, i resti del Tempio Capitolino sono ancora imponenti. Il tempio fu costruito nel 150 a. C. e era dedicato alla triade capitolina: Giove, Giunone e Minerva. Le pareti della cella tripartita misurano ancora 7-8 metri.

La città ebbe alterne vicende, fu distrutta già in epoca imperiale, forse da pirati, poi ricostruita. Nel 250 d. C. la popolazione abbandonò la collina e si trasferì nella pianura sottostante. Dal VI secolo in epoca bizantina sull’acropoli nasce un insediamento che fu chiamato Ansedonia. Dopo alcuni secoli, nel 1329, Ansedonia fu distrutta da Siena, da allora la collina fu abbandonata.


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