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Channel: fiorievecchiepezze
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una terribile sfinge

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Ma da un lato del graticcio una terribile sfinge vigilava sulla valle… Poggiato sulle quattro zampe posteriori il corpo magrissimo si drizzava in linea verticale, aereo come un obelisco; ma la piccola testa che stava imperniata in cima a quel collo da giraffa, aveva un sinistro ghigno di rettile. E da questo lungo busto striminzito si protendevano in aria, secche come tibie di uno scheletro, due lunghe zampe falcate, congiunte e minacciose.

La sua terribilità non era tanto nelle adunche zampe da presa, uncinate come strumenti di tortura fatti apposta per meglio abbrancare la preda, né in quella smorfia crudele impressa sulla piccola testa come un sorriso congelato: era nella rigidezza da congegno meccanico che avevano quelle membra e soprattutto nella estranea impermeabilità di quegli occhi. Il mostro non aveva occhi con la pupilla mobile, come hanno gli animali più vicini all’uomo, che collo sguardo ti incontrano e ti si confessano: aveva ai due lati della testa, accanto alle antenne, due globi sfaccettati, di un verde vitreo, geometrici e inanimati come due gemme.”

“………Nella immobile attesa, la mantide pareva un automa di metallo cromato, composto con pezzi staccati e comandato da non da un’interna volontà, ma da un gioco di leve: nei suoi scatti c’era la precisione che non ha pentimenti.”

(Piero Calamandrei, Inventario della Casa di Campagna, Edizioni  di Storia e Letteratura)


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