………………………….. l’eolide
Miseno, del quale nessuno più valido ad animare
i guerrieri con il corno, e ad accendere Marte con il suono.
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il rivale Tritone, se è giusto credere, coltolo,
lo aveva sommerso fra gli scogli nell’onda schiumosa.
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Ma il pio Enea gli innalza sopra un sepolcro
di vasta mole, e le armi dell’eroe e il remo e la tromba,
sotto l’aereo monte, che ora da lui è detto
Miseno, ed eterno ne serba nei secoli il nome.
(Virgilio, Eneide, libro VI, vv.163-165; 173-174; 232-235. Traduzione di Luca Canali).
Un luogo molto suggestivo da qualunque luogo lo si guardi, dal Monte di Procida,
dal traghetto diretto a Ischia,
o affrontando la bella passeggiata che porta fino alla sua sommità, fra la macchia mediterranea e il panorama eccezionale che si fa via via più ampio, sul faro sottostante, sulle isole di Ischia e Procida, sul golfo di Pozzuoli e il Vesuvio in lontananza.