La menta, o meglio le mente, sono un gruppo di graziose piantine della famiglia delle Labiate, appartenenti a numerose specie che spesso si ibridano fra loro. Sono originarie soprattutto delle regioni mediterranee e sono caratterizzate dal forte profumo aromatico e dalla sensazione di fresco che danno.
A produrre la sensazione di fresco è il mentolo, un alcool estratto dall’olio essenziale, prodotto anche per via sintetica. La sua presenza viene “letta” da particolari recettori del sistema nervoso come diminuzione della temperatura e quindi come sensazione rinfrescante.
La specie di menta più nota e coltivata è la Menta piperita utilizzata soprattutto in cosmetica e farmacia. In cucina si preferiscono altre specie dal sapore meno marcato. Essiccata e cosparsa sul cibo ne agevola la digestione, il tè di menta è digestivo e rinfrescante, è molto usato nei paesi arabi.
L’uso della menta in cucina risale alla preistoria in Italia e in tutta l’Europa meridionale, i Romani la coltivavano. È usata in profumeria e come odore per tè, gelatine, dolci, liquori.
ll mentolo viene anche utilizzato come analgesico per ridurre lievi dolori e come decongestionante per curare scottature e eritemi solari e alleviare il prurito degli esantemi. Si usa nei gargarismi per disinfettare bocca e gola e nei dentifrici per pulire i denti e profumare l’alito.
Nel passato una delle specie, la Mentha pulegium chiamata mentastro o puleggio, veniva sfruttata persino per scacciare le pulci. Il nome pulegium deriva infatti dal latino pulex, pulce.
Le varie specie crescono anche spontanee e ne abbiamo raccolto dei mazzetti che ho fatto seccare all’ombra; oltre che per aromatizzare i cibi le utilizzo per fare infusi molto efficaci come digestivi e anche per combattere la nausea. Ne aggiungo un cucchiaino in una tazza di acqua bollente che lascio in infusione per circa 5 minuti.
