Il casello n° 27
Vorrei stare in un casello
con vicino un passaggio a livello,
con due finestrine
per metterci le tendine,
con i gerani nelle cassette
e sul muro il numero ventisette
(Gianni Rodari, Filastrocche lunghe e corte)
I caselli ferroviari erano distribuiti un tempo su tutta la capillare rete ferroviaria che collegava città e paesi di tutta Italia, a poca distanza l’uno dall’altro ospitavano il casellante con la sua famiglia. Aveva il compito di sorvegliare una porzione della linea ferroviaria e tenerla pulita dalle erbe infestanti. Con le tecnologie sempre più moderne la maggioranza di questi caselli sono stati abbandonati e vanno in rovina. In qualche caso sono stati acquistati e ristrutturati da privati.
Molti tuttavia sono ancora in funzione, soprattutto quelli presso nodi o passaggi a livello. Uno di questi, nei pressi della stazione di Greccio nella conca reatina, su una bella linea ferroviaria secondaria per treni regionali che collega L’Aquila con Ancona passando per luoghi bellissimi del nostro appennino, mi ha ricordato la filastrocca di Gianni Rodari che piaceva a mio figlio bambino tanto da diventare la prima che imparò a memoria!
Il fascino del treno, della ferrovia è vivissimo nei bambini, ma anche gli adulti ne sono catturati.
