Questi sono i giorni intorno al solstizio, i giorni più lunghi dell’anno, dalla mia casa in campagna si vede bene il sole tramontare: sono le 8,47 e scompare dietro il Monte Amiata. Durante il corso dell’anno possiamo vedere come si sposta sia l’ora del tramonto che il luogo dove sparisce all’orizzonte, compiendo un arco di parecchi gradi. Quindi in realtà tramonta esattamente ad ovest solo nei giorni dei due equinozi, per il solstizio d’estate ha raggiunto il punto più spostato verso nord-ovest, poi comincerà a tornate indietro.
Abbiamo raccolto le ultime ciliegie, quelle che i vermi e gli uccelli ci hanno lasciato: nutriamo una folta schiera di pennuti, l’altro giorno sull’albero c’erano storni, merli, passeri, ghiandaie.
E il momento di raccogliere le noci per fare il nocino e rinnovare così gli antichissimi riti del solstizio legati alla fertilità, mai del tutto spariti, che rimangono come substrato nella cultura popolare.
Molte piante hanno già frutti e semi, quelle che sono fiorite in primavera, ma ci sono ancora splendide fioriture: quelle del melograno,
della lavanda,
delle Malvacee
di alcune Composite,
della ginestra
E la sera, quando la luce del crepuscolo si è attenuata ed ormai è completamente buio, ecco che come ogni anno compaiono le lucciole! Questi piccoli coleotteri con la loro lucina intermittente si corteggiano ed ogni specie ha la sua frequenza per potersi individuare ed accoppiare. Ma a noi questo forse sfugge o comunque non interessa più di tanto, ci basta assistere ogni anno al rinnovarsi di questo spettacolo, che è anche indice di buona salute dell’ambiente, poichè questi insetti sono spariti da siti inquinati.
