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l’alliaria, un’erba spontanea mangereccia

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flora spontanea alviano 072

Ad aprile fiorisce l’alliaria, le cui tipiche foglie a forma di cuore sono buone come verdura da padella, mescolate ad altre erbe spontanee mangerecce che saranno insaporite dal suo caratteristico odore d’aglio da cui deriva il nome generico.

L’alliaria appartiene alla stessa famiglia delle tante varietà di cavoli, contiene vitamine A e C. Anche i germogli possono essere mangiati sia crudi in insalate che cotti ed i fiori bianchi dai caratteristici quattro petali sono decorativi se aggiunti alle insalate insieme alle foglie più tenere.

Dai fiori si sviluppano le silique, i frutti tipici, che finché sono teneri possono essere anche loro consumati come verdura. Dalle silique maturano i semi piccoli e neri, che si usano come spezie dopo averli pestati in un mortaio, per insaporire sughi o salse; possono anche essere soffritti in olio.

L’alliaria va cotta poco perché conservi il caratteristico odore, basta scottarla per pochi minuti, aggiungendola per ultima alle altre verdure che stanno bollendo. Si può usare per farne frittate, in questo caso va aggiunta cruda e finemente triturata alle uova. Si può aggiungere anche alle patate lesse cruda e finemente triturata come fosse prezzemolo, in questo caso si può decorare il piatto con i fiori. Se non si digerisce l’aglio crudo si può strofinare una foglia di alliaria sulla bruschetta. Un altro modo di utilizzarla può essere quello di aggiungerla ad una salsa ottenuta frullando due uova sode, una manciata di foglie di alliaria, olio e.v.o e aceto.

Come per tutte le altre erbe spontanee da padella è importante la raccomandazione di raccoglierle solo quando si trovano in luoghi non inquinati e si è sicuri nell’identificarle.



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