
Sapori e colori d’autunno: le pere volpine sono uno dei frutti dimenticati di cui scrissi in questo post.
Nei nostri campi c’è un vecchio pero maestoso che è lì da tempo immemorabile; fra ottobre e novembre matura una moltitudine di piccole pere dal colore giallo rossiccio, le pere volpine appunto che qui in Umbria vengono chiamate pere ruzze, arrugginite, per il loro colore.

Sono piccole pere dure, molto resistenti alle malattie che si possono conservare a lungo. Una preziosa risorsa per le famiglie contadine di una volta per le quali l’inverno era avaro di frutta.
Non sono commestibili senza cottura, ma con loro si possono fare tante preparazioni: si possono cuocere in forno o in un tegame con vino, zucchero e cannella, si possono mettere sott’aceto.
Quest’anno ho fatto questa marmellata, utilizzando anche le melagrane dei miei alberi che maturano contemporaneamente.

Per la marmellata ho utilizzato
- 1 kg di pere
- 150 g di zucchero
- 200 ml di succo di melagrana

Se non si hanno pere di questa varietà se ne possono utilizzare altre, scegliendole fra quelle un po’ durette.
Ho lavato le pere e le ho divise in 4 spicchi per togliere il torsolo lasciando la buccia, poi le ho tagliate a pezzetti e le ho messe in una pentola dal fondo spesso con 2 bicchieri di acqua e le ho fatte cuocere fino a che non si sono spappolate.
Ho omogeneizzate con il frullatore a immersione e ho rimesso al fuoco aggiungendo lo zucchero e il succo di melagrana facendo cuocere per un’altra decina di minuti dall’ebollizione prima di invasare.
Per ottenere il succo di melagrana si possono semplicemente tagliare in due i frutti e spremerli come arance in uno spremiagrumi, schiacciando un poco con le dita i chicchi che rimangono nello spremiagrumi.