E’ primavera ed i prati si accendono delle fioriture più diverse. L’agricoltura moderna ha portato negli ultimi decenni ad una forte diminuzione della vegetazione spontanea, che è invece indispensabile per il nutrimento ed il rifugio di insetti ed acari utili all’agricoltura e per la prolifrazione degli uccelli insettivori.
Nel nostro oliveto e sulle siepi che lo circondano c’è un’esplosione di colori e forme. Ho provato ad osservare le erbacee presenti e la loro varietà è veramente sorprendente: in pochi metri quadrati crescono vicine decine di specie. Alcune sono particolarmente utili perchè arricchiscono il terreno di sali azotati che ricavano fissando l’azoto atmosferico, grazie a speciali batteri azotofissatori, che vivono nelle loro radici. Fra queste ci sono soprattutto le leguminose.
Sono molti anni che non ariamo più il terreno sotto gli olivi, falciamo solo l’erba all’inizio dell’estate in modo che i fiori spontanei abbiano già finito il loro ciclo. L’erba falciata e lasciata sul posto serve inoltre come concime. Si sono quindi diffuse anche specie delicate come le orchidee, i cui semi hanno bisogno di molti anni per poter germinare e che crescono solo in ambienti sani, in cui non si faccia uso di pesticidi.
Alcune specie sono particolarmente appariscenti come questo porraccio che può arrivare ad 80 cm di altezza.
Poi ci sono gli immancabili papaveri, che mettono allegria e che ci annunciano l’estate vicina. Le loro foglie si possono mangiare come verdura da padella. Io le uso per condire la pasta, scottate nella stessa acqua in cui cuociono gli spaghetti, poi si ripassa il tutto con aglio, olio e peperoncino. Hanno un gusto delicato.