
In questi giorni di votazioni per l’elezione del nostro tredicesimo presidente della Repubblica la piazza di Montecitorio non è accessibile a noi comuni cittadini e allora dedichiamoci all’esplorazione dei suoi dintorni!
La bellissima piazza con la facciata del palazzo e l’obelisco è scenografica e aperta, come l’attigua piazza Colonna, ma le vie e vicoli che da essa partono sono piccoli e tortuosi e i loro nomi singolari., come via della Guglia che si riferisce all’obelisco della piazza chiamato dai romani guglia o aguglia. Singolare è anche il nome del vicino vicolo della Spada di Orlando.

Il nome deriva dalla leggenda secondo la quale il paladino Orlando avrebbe prodotto la fessura nella base di colonna che sporge nel vicolo con un fendente della sua Durlindana. Potenza delle gesta cavalleresche degli eroi che lette e declamate al popolino rimanevano nell’immaginario collettivo e facevano nascere le leggende.
La base di colonna apparteneva al Tempio di Matidia fatto costruire dall’imperatore Adriano in onore della suocera, come spesso accade a Roma resti di millenni passati emergono un po’ ovunque e rimangono a far parte di edifici più recenti.

La vicina via de’ Burrò prende il nome dai bureaux gli uffici dell’amministrazione francese che erano qui collocati durante l’occupazione napoleonica.

Continuando l’esplorazione dei dintorni di Montecitorio troviamo Piazza, via e vicolo delle Coppelle. Cupella o coppella derivano dal diminutivo del latino cupa con il significato di barile, tino. La coppella era un bariletto che conteneva 10 fojette, recipienti da mezzo litro, usati nelle osterie e nelle rivendite di vino fino a pochi decenni fa. Una coppella conteneva quindi 5 litri, di vino o anche di aceto o acqua.
La vicina via dei Pastini invece prende il nome dai negozi di pasta all’uovo che vi si trovavano fino all’800. Ora è percorsa da fiumi di turisti che da via del Corso vanno verso il Pantheon e invece dei negozi di pasta vi si trovano bar, ristoranti e negozi di souvenirs.
Questa via sbocca da una parte su Piazza della Rotonda dove è il Pantheon, chiamato dai romani la rotonda, dall’altra in Piazza di Pietra così chiamata per i resti del tempio in onore di Adriano, divinizzato dal figlio Antonino Pio. Il tempio fu trasformato alla fine del 1600 nell’edificio della Dogana di Terra incorporando le 11 colonne superstiti e il cornicione. Attualmente è sede della Camera di Commercio e della Borsa Valori.

Un altro esempio di riutilizzo di antichi monumenti di epoca imperiale!
Ma tornando alla Piazza di Montecitorio il suo nome era nel medioevo Mons Acceptorius, collinetta artificiale derivata dall’accumulo di macerie e materiali di scarico.