
Le piante hanno sviluppato innumerevoli meccanismi per prevenire e scoraggiare i loro aggressori, in alcuni casi perfino per sopprimerli!
Quelli più appariscenti, che tutti impariamo a evitare fin da piccoli, sono le spine, di solito foglie o steli modificati che svolgono efficacemente la loro funzione di scoraggiare la maggior parte degli animali erbivori dal divorare le foglie. Io ne ho parlato qui.


Fra le altre difese dirette ci sono il lattice irritante come nell’euforbia e i peli urticanti come nell’ortica.

Anche le resine e i veleni o tossine servono a tenere lontani gli animali. Alcune sostanze sono velenose per gli insetti parassiti o per i vertebrati erbivori. Per esempio le solanacee, famiglia a cui appartengono anche le patate, i pomodori e le melanzane contengono alcaloidi, sostanze che possono rendere le piante molto velenose, in alcuni casi mortali, come ad esempio la belladonna, la mandragora, l’aconito, l’elleboro, la digitale.



Sono alcaloidi anche la caffeina, la nicotina, la cocaina, la colchicina, il chinino, la morfina.
Molto tossiche sono anche l’edera, il tasso, l’evonimo.



Sono sostanze che allontanano gli animali erbivori anche quelle aromatiche contenute dalle piante officinali come lavanda, rosmarino, salvia, alloro, origano, menta.

Altre piante hanno sviluppato foglie e steli rigidi o ricoperti di cere, ben protetti dai morsi. Le cere hanno anche una funzione di evitare la perdita di acqua in climi aridi e caldi.

