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insegne di botteghe e nomi di strade

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Nel medioevo la maggioranza della popolazione non sapeva leggere e scrivere, le insegne delle botteghe, degli artigiani, delle locande e taverne riportavano solo delle immagini. Così un braccio o una gamba da cui sgorgava sangue indicavano chi praticava salassi, un turco con la pipa un tabaccaio, una mano un guantaio, una serpe una farmacia, un paio di forbici un sarto, una cornetta la posta, un sole, un gallo, un’aquila un albergo, animali vari un’osteria.

Molte strade del centro di Roma hanno preso il nome da tale insegne e anche se i locali indicati non esistono più i nomi delle vie sono rimasti.

Così passeggiando per le vie e i vicoli di Roma incontriamo via dell’Angioletto, via del Melone, e poi della Rondinella, dell’Orso, della Palombella, della Palomba, dell’Oca, del Leone, del Leoncino, del Lupo, della Lupa, dell’Agnello, della Scimia (con una m sola!), del Pavone, della Volpe, della Vite, della Serpe, del Gambero, del Cedro, della Rosetta, della Moretta, delle Vacche e della Vaccarella dove si vendeva latte. Vicolo del Moro viene dall’insegna di un caffè.

Derivano sicuramente da insegne di alberghi via Gigli d’Oro, via della Stelletta, vicolo della Campanella, vicolo del Sole. L’albergo del Sole esiste ancora a piazza della Rotonda (Pantheon) ed è fra i più antichi di Roma insieme all’albergo dell’Orso.


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