La Valle Murcia fu scavata dagli affluenti del Tevere fra i colli tufacei Aventino e Palatino, dove sorse la prima Roma, ma fin dai tempi preistorici, anteriori alla città, gli abitanti che popolavano i colli circostanti vi celebravano antichi riti.
In età romana qui sfilavano le processioni religiose, i cortei con i trionfi dei generali vittoriosi, vi si svolgevano spettacoli teatrali e i giochi circensi fra cui il più seguito era la corsa dei cavalli, preceduta da un corteo con le immagini delle divinità.
La tradizione attribuisce a Romolo l’istituzione delle prime gare ippiche in onore del dio Conso e ai re Tarquini l’allestimento dei primi sedili in legno di quello che fu chiamato Circo Massimo. Massimo era veramente, un enorme edificio per lo sport, il più grande mai costruito, che poteva ospitare 250 mila spettatori. In età imperiale era lungo 600 metri e largo 140 metri.
Al centro un lungo basamento, la spina, delimitava lo spazio per la pista su cui correvano i carri. In età imperiale la spina era abbellita da statue, altari, vasche. Alle sue estremità erano le metae, due basi semicircolari intorno alle quali i carri trainati in genere da quattro cavalli dovevano curvare. I carri dovevano percorrere sette giri di pista e il momento più rischioso era proprio quando curvavano a grande velocità intorno alle metae.
Dove sorgeva una delle metae negli anni ′70 del secolo scorso fu piantato un cipresso.
Gli edifici, i marmi, le statue e perfino l′arco trionfale fatto costruire dall′imperatore Tito non esistono più, distrutti da incendi o demoliti e saccheggiati al tempo dei papi.
A una delle due estremità è rimasta una torre medioevale conosciuta con svariati nomi, fra i più recenti Torre della Moletta da un mulino medioevale che vi fu costruito accanto e che fu demolito negli anni trenta del Novecento. È conosciuta anche come Torre Frangipane dal nome della nobile famiglia romana.
L’area del Circo Massimo e la torre si possono visitare e molti pannelli descrivono la storia e la funzione delle strutture rimaste. Maggiori informazioni e costo della visita al sito della Sovrintendenza Capitolina ai beni culturali.