Rondinella, orso, gatta, palombella, palomba, leone, leoncino, lupo, lupa, babbuino, scimia (con una m sola!), cefalo, pavone, volpe.
Un ampio bestiario nei nomi delle vie del centro di Roma. Molte si riferiscono a insegne di antiche osterie o locande non più esistenti, nel vicolo delle Vacche, vicino a via del Governo Vecchio, nel ‘500 c’era una stalla dove si vendeva latte.
Sono derivate da insegne di osterie o antiche botteghe anche via della Vaccarella, del Cardello nel rione Monti, del Gambero, della Volpe, del Leopardo, dello Struzzo. Vicolo dell’Aquila era un’antica osteria del ‘500 vicino via dei Baullari.
A volte il nome derivava da bassorilievi antichi: via dei Serpenti presso via Panisperna prende il nome da un graffito scomparso rappresentante Lacoonte, via della Gatta dalla statua felina che sorveglia i passanti dall’alto di un palazzo; proviene dal tempio di Iside, che sorgeva nei pressi.
La celebre via del Babbuino o Babuino prende invece il dalla statua di un sileno che il popolino aveva così ribattezzato, via della Scrofa dal bassorilievo murato sul fianco dell’ex convento degli Agostiniani.
Altre denominazioni si riferiscono ad animali sugli stemmi di famiglie nobili come via del Biscione dall’ anguilla sullo stemma degli Orsini-Anguillara o secondo altri dei Visconti, via dei Delfini dalla famiglia omonima.
Denominazioni che si sono conservate nei secoli, anche in periferia ci sono molte strade con nomi di animali, ma la loro origine è molto recente e non così piena di storia.