Percorrendo strade secondarie e deserte dell’Appennino umbro ci si imbatte in fioriture spettacolari e inaspettate, fra i boschi di carpini e ornielli che cominciano a mettere le foglie spiccano le macchie colorate degli alberi di Giuda (Cercis siliquastrum) a volte accompagnati dalle macchie bianche dei peri fioriti e quelle verde argentato degli olivi.
Gli alberi di Giuda appartengono alla famiglia delle Leguminose e in Italia si trovano allo stato spontaneo solo in pochi luoghi dell’Appennino, ma sono ampiamente coltivati in parchi e giardini per la bellezza della fioritura sgargiante e delle foglie rotonde.
Una delle caratteristiche di quest’alberello è la caulifloria, cioè la capacità dei fiori di nascere direttamente sul fusto.
Secondo la tradizione si chiamerebbe albero di Giuda perché era l’albero a cui l’apostolo che tradì Gesù si impiccò per il rimorso. Ma come accade spesso, le leggende che spiegano i nomi sono solo fantasia; nella realtà il suo nome era in origine “albero della Giudea” e si riferiva alla zona di provenienza.
La loro presenza arrampicati sulle rocce grigiastre dà un tono vivace e inaspettato alla valle solitaria.