Il romanico è il mio stile preferito, mi piacciono le belle chiese chiare, armoniche, dalle linee morbide e semplici, senza tutti i sovraccarichi del barocco. I grandi rosoni e le bifore sono merletti di pietra.
Gli interni sono luminosi e spogli,
risaltano i pavimenti spesso a intarsi e le colonne dai capitelli scolpiti.
Sono proprio le sculture che mi colpiscono di più, in esse sono raccontate storie delle Sacre Scritture, le cacce, i lavori dei campi, i mestieri, i ritmi delle stagioni, sono cariche di simbologie il cui significato era ben chiaro e leggibile anche da chi non sapeva leggere, la maggioranza dei fedeli.
Ci sono tralci, grappoli d’uva, foglie d’acanto che formano volute, motivi geometrici, uccelli, fiere, animali fantastici e mostruosi, angeli e diavoli, santi accigliati e simboli sacri e profani.
Tutto ciò doveva indurre il fedele al raccoglimento e alla meditazione, alla riflessione sulla fede e i suoi castighi e ricompense.