Dopo la pausa estiva torno a scrivere sul blog con un post su un episodio semi sconosciuto e terribile avvenuto durante la seconda guerra mondiale sulle montagne delle Mainarde fra Ciociaria, Abruzzo e Molise. Una delle purtroppo numerose testimonianze della ferocia inutile dell’uomo sui suoi simili. Anche io lo ignoravo fino a che non ci siamo imbattuti nel sacrario che ricorda le vittime durante un’escursione sulle nostre belle montagne.
Era il mattino del 28 dicembre 1943 e nella faggeta c’era la neve. Alcuni nuclei familiari del vicino paese di Cardito si erano rifugiati in una grotta per sfuggire ai bombardamenti alleati e alla battaglia che infuriava a pochi chilometri. Fra loro molte donne, bambini, alcuni piccolissimi, la più piccola nata da appena un mese.
Cosa spinse un drappello di soldati tedeschi a radunare tutta quella povera gente ed a ammazzarli con raffiche di mitra, senza pietà. Si può chiamare uomo chi uccide coscientemente un neonato e la madre inginocchiata che chiede pietà? Nessuna pietà, solo odio cieco, per chi? Perché?
49 furono le vittime della strage inutile ed efferata. Nella bella faggeta dove si consumò la tragedia un monumento ed una lapide ricordano il loro sacrificio. Non sono stati dimenticati dalla popolazione dei paesi vicini. Purtroppo di esempi di incitamento all’odio e all’indifferenza ne abbiamo troppi anche ai nostri giorni.
Per noi dovrebbe rimanere un monito a restare umani ed a combattere e respingere tutto ciò che può indurre a provare un odio e un disprezzo tali da non vedere più l’altro come un proprio simile con gli stessi sentimenti e desideri.