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geologia di Roma antica

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Tutti sanno che Roma fu fondata su sette colli: il Palatino, l’Aventino, il Capitolino, il Quirinale, il Viminale, il Celio e l’Esquilino. Interessante è conoscere la genesi geologica di questi colli così importanti per la storia di questa città che un tempo fu caput mundi.

I colli furono generati dalle stratificazioni di materiale vulcanico eruttato dal complesso dei colli Albani, a sud di Roma che con un’intensa attività formarono una piattaforma costituita di tufi, colate piroclastiche e colate di lava. L’attività vulcanica di questo distretto iniziò circa 600 mila anni fa e fu particolarmente energica tanto che ad ogni eruzione furono emessi decine di chilometri cubi di materiale che formò un’ampia piattaforma

Il colle Palatino

I  terreni vulcanici appena formati furono subito sottoposti all’azione erosiva da parte delle piogge e dei corsi d’acqua, primo fra tutti il Tevere il cui corso fu inizialmente deviato dai prodotti vulcanici.

Alcune delle più importanti vie del centro di Roma come ad esempio via Cavour e via Nazionale sono tracciate proprio nelle valli scavate dai corsi d’acqua che dai colli scendevano verso il Tevere.

 

Il colle Aventino visto dal Tevere

L’attività erosiva delle acque continuò nel tempo trasformando la iniziale piattaforma in un paesaggio collinare, fra le tante colline anche i famosi “sette colli”.

Il Quirinale visto dall’Altare della Patria

Il Colosseo fu costruito in parte su una piccola depressione in cui scorreva uno degli affluenti di sinistra del Tevere, il Fosso Labicano. Quindi la parte meridionale, costruita sui sedimenti lasciati da questo corso d’acqua, fu maggiormente danneggiata dai terremoti cui Roma è periodicamente soggetta rispetto alla parte che dà verso via dei Fori Imperiali costruita su solidi terreni tufacei.

Il Fosso Labicano scorreva tra Esquilino, Celio e Palatino, dove ora è la via Labicana, faceva un gomito dove ora è il Colosseo, per poi scorrere verso la valle del Circo Massimo e immettersi nel Velabro Maggiore che scorreva nella valle dove è ora la Passeggiata Archeologica per poi confluire direttamente nel Tevere presso l’isola Tiberina che fu probabilmente formata dai detriti portati dal fiume. La Cloaca Massima fu fatta costruire dai re Tarquini proprio per drenare le acque del Velabro.

Lo sbocco della Cloaca Massima nel Tevere

 


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