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le vie consolari romane

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Tutte le strade portano a Roma” o forse sarebbe meglio dire “Tutte le strade partono da Roma“. Sicuramente partono da Roma le antiche vie consolari romane, che, con un tracciato modificato e ampliato sono oggi le prime strade statali, prime proprio nella numerazione. Si dipartono a raggiera dal cuore di Roma e raggiungono ancora oggi città importanti del sud, del centro e del nord d’Italia.

Alcune portano il nome del console che le fece costruire più di due millenni fa. Erano costruite in maniera solida e destinate a durare. Il dominio sui popoli sottomessi passava attraverso l’efficenza di queste strade, termine che deriva dal latino strata, cioè (via) lastricata. Su di esse passavano i soldati con i loro armamenti, ma anche i mercanti con i loro carri.

La SS (strada statale) n. 1 è l’Aurelia iniziata alla metà del III secolo a.C. dal console Gaio Aurelio Cotta per collegare Roma alle città dell’Etruria tirrenica appena sottomesse. Partiva dal Foro Boario e attraversava il Tevere sul Pons Aemilius, detto oggi Ponte Rotto,

saliva sul Gianicolo dove con la costruzione delle Mura Aureliane si aprì la Porta Aurelia, oggi Porta San Pancrazio.

Con la prosecuzione delle conquiste militari e l’assoggettamento dei popoli il territorio sottomesso al potere di Roma aumentava e l’Aurelia, come del resto le altre vie consolari, veniva prolungata sempre di più fino ad arrivare sotto l’imperatore Augusto nell’attuale Principato di Monaco e poi in tempi successivi fino a Nîmes. Attualmente la SS 1 termina a Ventimiglia al confine di Stato con la Francia.

La SS N.2 è la Cassia il cui chilometraggio iniziava dal Ponte Milvio, poiché il primo tratto era in comune con la Flaminia.

Attraversava il territorio di Veio e proseguiva verso nord, ma più all’interno rispetto alla costiera via Aurelia, attraversando molte importanti città etrusche come Viterbo, Bolsena, Chiusi, Arezzo. Fu quindi prolungata fino a Florentia (Firenze).

La via Flaminia è la SS n.3 che iniziava insieme alla via Cassia nel cuore di Roma, la attraversava lungo la direttrice che ora è diventata Via del Corso. Quando l’imperatore Aureliano fece costruire le Mura che portano il suo nome a difesa della città dalle invasioni barbariche, si costruì la Porta Flaminia, poi Porta del Popolo, da cui usciva la via per dirigersi come la Cassia verso il Ponte Milvio.

Da Ponte Milvio la Flaminia risaliva la valle del Tevere dirigendosi verso nord,  entrava in Umbria a Ocriculum (Otricoli) dove ancora oggi si può visitare il Parco Archeologico con le rovine dell’antica città e i resti della via consolare.

rovine di Ocriculum

Quindi raggiungeva Narnia (Narni). Continuava attraversando le principali città umbre, poi attraversava l’Appennino. Una delle opere più ardite dell’ingegneria romana è la galleria del Passo del Furlo, ancora oggi utilizzato per la viabilità.

Infine raggiungeva la costa a Fano, poi proseguiva per Rimini dove terminava presso l’arco di Augusto.

Parlerò di altre vie consolari importanti: la Salaria, la Tiburtina, la Casilina e l’Appia in un prossimo articolo.

 

 

 

 

 


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