Nuovo argomento da trattare per il Senso dei miei viaggi . Mi diverte partecipare agli appuntamenti di Monica del blog Viaggi e baci e da quando l’ho scoperta non ne ho mancato uno.
Questo mese gli animali sono protagonisti ed io sono nel mio elemento naturale, in accordo con la mia formazione e con il mio interesse. Mi piacciono gli animali e mi piace fotografarli, anche se molte delle fotografie che posseggo risalgono a decine di anni fa, prima dell’era digitale.
Il problema è scegliere solo 3 foto, per rispettare le regole del “Senso dei miei viaggi”. Allora, dopo qualche esitazione ho scelto queste, non per la loro qualità, ma per la suggestione di questi splendidi animali.
La prima foto la scattai in Alsazia dove le cicogne vivono a centinaia. Questi splendidi uccelli sono considerati da secoli portatori di fortuna e fertilità e trascorrono in Europa i mesi estivi, dopo aver svernato in Africa. Purtroppo negli ultimi decenni il loro numero si è drasticamente ridotto a causa della bonifica delle zone paludose in cui trovano il loro nutrimento, dell’uso massiccio degli antiparassitari, del contatto in volo con le linee dell’alta tensione.
In Francia stavano sparendo, ma negli anni ’80 furono istituiti centri di reintroduzione ed in pochi decenni la loro popolazione è aumentata notevolmente arrivando a diverse centinaia di coppie.
In alcuni centri abitati hanno colonizzato i tetti di edifici pubblici e privati, come nella cittadina di Munster, nel Parco Naturale dei Ballons des Vosges, dove in primavera risuonano i loro versi non proprio aggraziati e il battere dei loro becchi, che è il modo con cui si corteggiano. I loro grossi nidi, che possono arrivare a pesare anche 50 chilogrammi, troneggiano sui tetti, i comignoli, i lunghi pali disposti per loro nelle piazze.
Per la seconda foto faccio un lungo volo, come quello delle cicogne, fino al Sudafrica, nel Kruger Park, che visitammo più di trenta anni fa. Il parco è un’enorme area di savana che è possibile attraversare con la propria auto. Noi vi trascorremmo tre giorni a bordo della nostra vecchia Polo, provenienti dal Mozambico dove lavoravamo. Fu un’esperienza emozionante il vedere da vicino i grossi mammiferi africani: elefanti, ippopotami, leoni, facoceri e poi scimmie, gazzelle, cobi, aquile, marabù. Giravamo dall’alba al tramonto, la sera gli umani venivano rinchiusi in campi recintati e gli animali restavano i protagonisti della savana.
Avevamo solo rollini in bianco e nero, che poi sviluppavamo e stampavamo da soli. La foto che ho scelto è proprio di un animale in bianco e nero, presente in grandi branchi. Questo piccolo cerca di prendere la madre alle spalle per un altro sorso di latte!
L’ultima foto l’ho invece scattata in pieno oceano Atlantico, al largo delle isole Azzorre e rappresenta uno degli animali che mi affascinano di più: la balena.
Le ore trascorse sul motoscafo alla ricerca di questi grossi cetacei furono emozionanti ed anche se il mare non era calmo cercavo di stare in piedi e scrutare attentamente il mare per non perdere il momento in cui emergevano ed espiravano lanciando in alto il caratteristico spruzzo, per poi immergersi di nuovo. Non si poteva non pensare a Moby Dick, o al racconto di Tabucchi “Donna di Porto Pim“, alla caccia alla balena che in quel mare è continuata fino agli anni ’80, prima di essere bandita, dopo aver portato questi enormi mammiferi quasi all’estinzione.
La caccia alla balena ora è solo fotografica, ma si sono conservati gli antichi punti di vedetta, as vigias das baleias, dove giovani armati di binocolo scrutano il mare e comunicano gli avvistamenti ai motoscafi che portano i turisti. Un’attività che mi sarebbe piaciuta moltissimo!
