Un albero bellissimo e singolare: è molto longevo, può vivere centinaia di anni, appartenente ad una famiglia di alberi estinti, di cui è l’ultima specie sopravvissuta, un vero fossile vivente, le più antiche piante dello stesso genere sono state trovate in reperti fossili risalenti a 280 milioni di anni fa.
La specie è dioica cioè ha sessi separati, esistono sia piante con strutture riproduttive maschili che piante femminili. Per l’allevamento in città si preferiscono le piante maschili, perché l’involucro carnoso che ricopre i semi maturi, portati solo dalle piante femminili, assume un odore sgradevole.
Il nome Ginkgo deriva dalla deformazione della parola cinese Yin-Kuo-Tsu (albicocca d’argento), era infatti coltivata comunemente nei giardini dei monasteri dell’Estremo Oriente. Venne importata in Europa nel secolo 18° e si è diffusa moltissimo nei parchi per la sua resistenza alle malattie e alla vita di città. È un sopravvissuto anche per un altro motivo: sei esemplari riuscirono a resistere all’onda d’urto della bomba atomica sganciata su Hiroshima nel 1945, nonostante si trovassero a poca distanza dall’epicentro dell’esplosione. Sono vivi ancora oggi e si possono vedere le loro foto in questo sito.
L’albero è veramente bello, alto 25-30 m, slanciato, con foglie dalla caratteristica forma a ventaglio, che in autunno si tingono di un bel giallo dorato.
La sua particolarità è che sia in Asia che in Europa non esiste probabilmente allo stato spontaneo. Si pensa che i semi venivano ingeriti da animali attirati dal rivestimento carnoso, durante la digestione l’involucro lignificato veniva intaccato dalle secrezioni gastriche ed intestinali permettendo la germinazione. Ignoriamo quale potessero essere gli animali che se ne cibavano, che probabilmente si sono estinti. I semi pertanto hanno bisogno dell’aiuto dell’uomo per la propagazione che avviene comunque soprattutto per via agamica (cioè non attraverso il seme), per margotte. Ancora oggi i semi arrostiti sono apprezzati nella cucina cinese.
Negli ultimi anni hanno riscosso un certo successo preparati erboristici e cosmetici ottenuti dalle foglie, usati come antiossidanti e regolatori della circolazione.
