Nel giardino di Villa Caffarelli, sul Campidoglio è stato da poco istallata una enorme statua che copia quello che fu il Colosso di Costantino, raffigurazione dell’imperatore che nel secolo IV riconobbe ufficialmente la religione cristiana e trasferì la capitale dell’impero da Roma a Costantinopoli. La statua fu probabilmente realizzata negli anni immediatamente successivi alla vittoria su Massenzio nel 312 d. C.
Frammenti della statua originaria sono presenti fin dal secolo XIV nel cortile del Palazzo dei Conservatori al Campidoglio, tali frammenti portano il segno della rilavorazione di una statua anteriore, soprattutto sul mento, segno che si volle eliminare una barba.
Secondo un’ipotesi recente la statua precedente potrebbe essere quella di Giove Ottimo Massimo, nella stessa area sorgeva infatti il tempio del VI secolo a. C. dedicato a Giove Capitolino, massimo santuario della romanità, di cui rimangono le possenti fondazioni e il podio visibili all’interno dei Musei Capitolini, nell’esedra in cui è anche la statua equestre originale di Marco Aurelio (la copia è quella presente al centro della Piazza del Campidogl.
La statua possente e ieratica voleva quindi celebrare l’imperatore accostando la sua figura a quella di una divinità, anche il luogo in cui fu collocata era simbolico: nella Basilica di Massenzio lungo la via Sacra. Costantino si appropriò quindi di uno dei simboli della religione romana per legittimare la sua ascesa al potere.
La statua, di cui esistono diverse repiliche, ripropone quella che era il modello della statua di Giove raffigurato seduto in trono avvolto in un mantello che lascia scoperti il torso, le braccia, il ginocchio. Le parti nude sono realizzate in marmo, mentre i panneggi sono in brozo dorato e preziosi marmi colorati.
La copia della statua è visibile all’interno del giardino Caffarelli cui si accede liberamente attraverso un cancello.