
“La lingua natale è lo strumento naturale che alimenta i sogni, si offre docilmente alle varianti, alle torsioni e alle forzature che ogni giorno le infliggiamo, alimentandola, violentandola, logorandola ma anche rinnovandola, facendola nostra.
Con la lingua madre si può giocare, deformando le parole, facendole stridere, spingendole verso un significato estremo, inventandone di immaginarie…..
Con la lingua madre, come con la propria madre, si può giocare.
(Corrado Augias, La vita s’impara, Einaudi)
