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un laghetto sorto all’improvviso

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Il quartiere Prenestino di Roma è molto popoloso e trafficato, in particolare la zona che incrocia via di Portonaccio che va verso la Tiburtina. Qui nel 1939 sorse una fabbrica che produceva viscosa, la SNIA. I residenti della zona circostante erano infastiditi dalla polvere nera che si depositava sui balconi e davanzali.

La fabbrica chiuse nel 1954 e la zona rimase non utilizzata a lungo. Nel 1968 sulla pineta che sorgeva dentro l’area, che continuava ad essere di proprietà privata, venne posto un vincolo paesaggistico dal Comune di Roma.

Nel 1990 la nuova proprietà fece richiesta per la concessione edilizia di un edificio da destinare ad attività produttive. Poco dopo l’inizio dei lavori di sbancamento venne intercettata la falda acquifera che diede vita a un laghetto.

In seguito a ciò un’ordinanza della circoscrizione impose alla proprietà la demolizione delle opere eseguite, demolizione mai effettuata così che vicino al laghetto rimangono gli scheletri di cemento.

Nel 1994 il Consiglio Comunale di Roma avviò la procedura di esproprio dell’area, intanto venne inaugurato un parco pubblico, l’esproprio definitivo arriverà solo nel 2000, per molti anni l’area continuò ad essere minacciata dagli speculatori edilizi, minaccia sventata dalla mobilitazione della popolazione che per decenni ha chiesto ed infine ottenuto che l’area sia accessibile e fruibile da tutti e che il lago e la ex fabbrica vengano dichiarati monumento naturale.

Oggi al parco si può accedere liberamente dal cancello di via del Portonaccio, al suo interno, su iniziativa dei cittadini, sono stati piantati alberi e cespugli e sono stati predisposti tavoli e panchine.

Un’area è destinata a apiario, intorno alle arnie sono state piantate piante mellifere.

L’apiario fa parte di un progetto didattico di biomonitoraggio, in uno spazio verde come questo le api possono vivere lontano dai pesticidi e i cittadini possono godere di questo importante polmone verde in un’area densamente popolata. Il laghetto e la vegetazione intorno hanno poi attirato decine di specie di uccelli, alcuni dei quali legati all’acqua come i germani reali.


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